ENERGY MANAGER

L’Energy Manager (EM) è la figura che ha il ruolo di gestire tutti gli aspetti riguardanti l’energia all’interno di un’azienda, un ente pubblico oppure una qualsiasi struttura in generale.

È bene sottolineare la relazione tra l’Energy Manager e l’EGE (Esperto Gestione Energia), il primo è un ruolo, mentre il secondo è una qualifica rilasciata ad un esperto in materia di energia ai sensi della norma UNI CEI 11339. Per questo motivo un Energy Manager può essere al contempo un EGE, in quanto la persona con carica di Energy manager può essere certificato ai sensi della norma UNI CEI 11339, ma non è detto né che chi possiede la carica sia necessariamente certificato e soddisfi i requisiti di norma poiché non ci sono corsi da seguire o esami da sostenere per essere un EM, nè che chi è certificato ricopra il ruolo di Energy manager, si pensi ad esempio ai liberi professionisti oppure ad un tecnico esperto di efficientamento energetico.

Ci sono casi in cui le due figure sono tenute ad essere sovrapposte, come ad esempio per chi mira ad accedere al meccanismo dei certificati bianchi, in quanto dal luglio 2016 i soggetti con Energy Manager nominato devono far in modo che l’EM sia un soggetto certificato da parte terza ai sensi della norma UNI CEI 11339, come previsto dall’art.12 del D.Lgs. 102/14.

I compiti di un energy manager sono analizzare i consumi, ottimizzarli, promuovere interventi mirati all’efficienza energetica e all’uso delle fonti rinnovabili, per permettere di conseguire benefici economici ed energetici, oltre che ambientali.

Le azioni tipicamente svolte da questa figura possono essere:

  • la presa di contatto con l’organizzazione e l’individuazione di figure di riferimento per lo svolgimento delle attività, come l’ufficio acquisti, i tecnici esperti di gestione dell’energia, i responsabili delle linee di processo, etc…
  • la raccolta delle bollette, la valutazione dei consumi, la verifica dei contratti collegati ai servizi energetici, l’individuazione delle curve di carico giornaliere sia elettriche che termiche;
  • l’individuazione delle aree di consumo con maggior analisi di quelle a consumo più intenso, e creazione di un database riportante le informazioni;
  • l’identificazione degli indicatori di prestazioni energetiche per confrontare i consumi fra le differenti sedi e i valori tipici;
  • la realizzazione di diagnosi energetiche e degli studi di fattibilità;
  • le proposte di intervento per la riduzione degli sprechi, per i programmi di sensibilizzazione dei dipendenti, per gli investimenti su efficienza energetica e fonti rinnovabili con relativo monitoraggio e verifica dei risultati conseguiti;
  • Aggiornamento costante alle modifiche delle normative e all’accesso agli incentivi

A seconda delle caratteristiche dimensionali della struttura analizzata, la posizione dell’energy manager all’interno della stessa sono differenti; infatti per un’organizzazione complessa sarà preferibilmente un dirigente alla guida di un gruppo di persone con formazione tecnica, mentre nel caso di un’azienda o di un ente di piccole dimensioni potrà essere un consulente esterno con competenze tecniche.

Ci sono delle situazioni in cui la nomina dell’EM è obbligatoria per legge (si veda Legge 10/91 e s.m.i.), le soglie di riferimento per i soggetti obbligati, espresse in tonnellate equivalenti di petrolio (tep), sono le seguenti:

  • 10.000 tep per le imprese del settore industriale;
  • 1.000 tep per i soggetti dei settori civile, trasporti e terziario e quindi anche per le P.A..

Per la procedura di nomina di un Energy Manager, sia volontaria che da parte di un soggetto obbligato, è possibile consultare il sito:

https://nemo.fire-italia.org/

(una guida rapida è disponibile al link http://em.fire-italia.org/guida-rapida-alla-nomina-dellenergy-manager/)